Ma un copywriter cosa fa? Come lavora? In cosa impiega il suo tempo?
E quanto costa un copywriter?
Eh. Domande mica semplici. Ma non ho voglia di rispondere con il solito dipende. Basta, perché tanto lo sai già che dipende.
Voglio invece provare a guidarti a capire chi chiami a collaborare con te, quando chiami un copywriter. E come scegliere il giusto copywriter per te, tra tanti.
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Esistono diversi copywriter, ma non come pensi tu
Avrai sentito parlare delle diverse ramificazioni del copywriting. Riassumiamole qui, tanto ci vuole poco.
Io separo i tipi di copywriting in base all’obiettivo che hanno.
- SEO copywriting, ovvero la scrittura dedicata a tutti gli strumenti online che possono contribuire a posizionarti bene sui motori di ricerca. Insomma, tu sei un’estetista, per esempio, e vuoi che il tuo salone sia trovato su Google da chi, nella tua città, digita “estetista”, oppure “salone di bellezza”.
Ecco, il SEO copywriting è quel ramo della scrittura per il web che, seguendo linee guida e tecniche, produce contenuti che fanno questa magia: dicono a Google di far vedere per primi proprio i testi che parlano della tua attività, a chi è interessato.
Non essendo finalizzato alla vendita, molti tendono a escludere questo tipo di testi dal copywriting, definendolo Content Writing. Mi perdoneranno se io tendo a semplificare. - Copywriting persuasivo. Ecco, qui si può aprire un mondo. In generale il copywriting persuasivo, come dice il termine, deve convincere chi legge un testo a fare ciò che chi ha scritto quel testo vuole che faccia. Acquistare? Iscriversi alla newsletter? Chiedere un preventivo? Fare una donazione? Qualsiasi cosa.
All’interno di questo ramo ci sono i testi di advertising, come per le campagne pubblicitarie su Google o sui social. Testi in genere brevi (ma non necessariamente: anche le sales page e le landing page sono fatte di copy persuasivo e non sono brevi), con uno scopo preciso e un obiettivo chiaro. - Social copywriting. Ok, questo farebbe storcere il naso a molti puristi, ma io lo separo. Perché sui social di certo l’obiettivo non è posizionarsi su Google e può essere di certo vendere, ma a volte molto alla lontana. Sui social l’obiettivo è coinvolgere, spingere a unirsi a una community, ad avvicinarsi a un brand, a esplorare cosa facciamo. L’obiettivo è, come si dice, l’engagement autentico delle persone.
Ecco, all’interno di questi tre rami si trovano secondo me anche tutti i rametti secondari possibili del settore. Ho escluso lo Storytelling (è un mondo a parte e ne parleremo meglio un’altra volta) e ho escluso i servizi “copy” della Brand Identity (creare per esempio naming e payoff per le marche). per il resto, direi che sul web abbiamo un po’ tutto.
Quindi tu dirai: ah, allora in base all’obiettivo che ho, devo cercare un copywriter specializzato nell’uno o nell’altro ramo.
Ni.
Come ti dicevo, i copywriter di certo hanno la loro specializzazione data dal loro percorso e formazione, ma non possono essere divisi in queste categorie. È il copywriting, l’obiettivo del testo, a essere classificabile, non la persona.
Presupposto: un (buon) copywriter, ha un’infarinatura abbondante di tutti i rami del copy.
Non solo. Se lavora sul web (e in questo articolo parliamo di questi) ha anche conoscenze di grafica, di user experience, di analisi dati, persino di programmazione, a volte. Già.
Non è un esperto dei settori che non lo competono, ovvio. Ma deve conoscerne i meccanismi, essersi sporcato le mani di tanto in tanto, sapere cosa fanno i professionisti che affiancheranno i suoi lavori.
Perché i testi per il web, finiscono su strumenti web che sono fatti di parole, sì, ma anche di grafica, video, interfacce e pulsanti. E tutto deve funzionare insieme. Già.
E quindi? E quindi è questo che devi tener presente quando entri in contatto e “valuti” un copywriter.
Ovvero, un copywriter a parer mio non si definisce tanto in base a quale ramo dichiari essere il “suo”, ma ad altre variabili. Vediamole
Copywriter: cosa fanno i senior e cosa fanno i junior. No, gli anni non c’entrano.
Ecco, forse un buon metodo per capire quale copy fa per te, è capire la sua seniority. E non parlo di anni di esperienza alle spalle, anche se a me ormai farebbe comodo fosse così ;).
Come cresce un copywriter?
- Esperienze pregresse in ambito copy. Certo, ci sta. Più fai esperienza, più ti sporchi le mani, più realtà diverse hai visto e più ovviamente avrai strumenti e ricordi e tecniche acquisite che ti aiutano a trovare soluzioni e collegare concetti anche diversi. Oltre a scrivere senza guardare la tastiera :))
- Formazione e aggiornamento. Quanti corsi ha seguito e soprattutto quando? Purtroppo questo è un mestiere subdolo: impari una cosa ed è già vecchia. Tenersi aggiornati è una guerra. Ed è il più grande investimento in termini monetari e di tempo che il copywriter deve affrontare. Se è in un team, beh, che il suo datore di lavoro deve affrontare.
- Esperienze pregresse non in ambito copy. Ecco, perché come si diceva, il copy lavora su uno strumento che deve andare a braccetto con tanti altri strumenti. Sa come si crea l’immagine di Brand? Sa di cosa è fatta? Sa come matchare le diverse parti? Sa come un sito diventa più facile e fluido da usare? Sa come accostare un paragrafo a un video? Sa come impaginare un testo perché sia davvero integrato con l’interfaccia in cui è inserito?
Ecco, se un copywriter è un purista che sa smanettare solo Word o Pages, bene, la sua scrittura potrà essere ottima, ma probabilmente io lo considererei ancora junior anche a 50 anni. - Visione strategica. A valle di un buon aggiornamento continuo, di esperienza variegate, di cooperazione con team diversi e su progetti differenti. Con una buona dose di senso critico, tanta teoria letta alle spalle mani in pasta continuamente, arriviamo allo step successivo. Un copy senior, avanzato, è in grado di diventare un vero architetto dei contenuti. Dare struttura, organizzazione, organicità a contenuti (testuali e non), guidare un team per raggiungere un obiettivo di comunicazione è il diamantino a corona delle competenze di un copywriter.
Testi per siti web e dove trovarli
Cosa fa un copywriter oltre il testo.
“Il copy si siede davanti al pc, chiude gli occhi, aspetta l’ispirazione e crea”.
Ecco: no, proprio no. Eppure una volta l’ho sentito dire, giuro. Cerco ancora di dimenticare senza riuscirci.
Cosa fa un copywriter prima di scrivere.
Prima di scrivere il copywriter deve:
- Studiare il brief del progetto
- Se è un testo SEO, allora deve fare keyword research, oppure studiare l’architettura delle keyword che ha ricevuto da chi l’ha fatta
- Se è un testo di brand, deve studiare la concorrenza, il mercato e il target
- Se è un testo persuasivo, deve comprendere bene i vantaggi dell’azione che deve fare chi legge e studiare il target per capire come arrivare alle corde giuste per smuovere l’azione
- Deve verificare sempre il tono di voce degli altri testi e del brand, per scrivere coerentemente e distinguersi da testi simili già scritti
- Deve creare l’architettura del testo che sta scrivendo, trovare il messaggio centrale, quelli secondari e farli fluire in una struttura circolare che apra e chiuda un discorso con coerenza
- Deve comunque sempre (anche nei testi non prettamente persuasivi), portare chi legge a fare qualcosa e quindi deve progettare il testo con questo obiettivo in mente.
Cosa fa un copywriter dopo aver scritto.
Dopo aver scritto il suo bel testo, credete che un copy abbia finito il suo lavoro? A volte sì, molto più spesso manco per sogno.
Dopo aver scritto il testo, il copywriter:
- Lo edita, lo revisiona, lo revisiona. Lo revisiona.
- Lo legge ad alta voce, lo lascia sedimentare qualche ora
- Lo rilegge, in genere, ancora e ne trancia via vari pezzi
- Lo rilegge al contrario. No, non sto scherzando. Si chiama correzione di bozze.
- Se necessario imposta gli strumenti di misurazione e performance (per esempio Google Analytics) e nel tempo fa controlli regolari sul suo andamento
- Lo aggiorna nel tempo, se è un contenuto che va aggiornato
- Lo inserisce nei suoi strumenti di monitoraggio (io uso excel, banalmente) per tenerne traccia e fargli fare rete con altri contenuti, futuri o passati (succede per gli articoli di blog, per capirci)
- Si beve una birra (no, non lo so, forse… :D)
Che problema ti risolve un copywriter
Alla fine perché, quindi, se sai scrivere bene in italiano e conosci a menadito la tua attività e i tuoi clienti, non dovresti scriverteli da te, questi benedetti testi? Beh, è un po’ come dire che solo perché sai cucinare potresti fare il capochef in un ristorante stellato.
Il copywriter non scrive testi e basta. Il copywriter preparato risolve i tuoi problemi, come Mr. Wolf. O quasi.
- Un copywriter ti porta fatturato, perché il testo, come tutta la comunicazione, ha obiettivi specifici che lavorano insieme per far andare meglio un business. Né più, ne meno.
- Un copywriter ti mette in luce forze e debolezze di te stess* e della tua attività che nemmeno tu vedevi prima
- Un copywriter aiuta tutto il team a dare organicità e coerenza alla comunicazione
- Un copywriter ti fa risparmiare tempo, perché si è formato, ha investito molti soldi e molto tempo nel fare esperienza e ha capacità tecniche specifiche che si chiamano “mestiere”
- Un copywriter ti fa risparmiare soldi, perché se investi molto in un sito web, in una campagna di advertising, in un video o della grafica eccezionali e poi hai testi scritti male, beh, hai un ritorno sul tuo investimento infinitamente inferiore a quello che potresti avere
- Un copywriter dà una vera identità al tuo brand, lo fa parlare con una voce riconoscibile, unica e caratteristica.
E quindi quanto costa un copywriter?
Eccoci qui, alla fatidica domanda: quanto costa un copywriter?
Contando le tantissime attività che gli potresti richiedere di svolgere per te, la cifra cambia anche di molto.
Se vogliamo parlare di costi orari, potremmo approssimare il costo orario di un Copywriter professionista in questo modo:
Costo Orario minimo Copywriter
Costo orario medio Copywriter
Costo orario massimo Copywriter
Se invece vogliamo approssimare uno stipendio medio per un Copywriter dipendente, ecco una stima: